Luchè

Luchè, pseudonimo di Luca Imprudente (Napoli, 7 gennaio 1981), è un rapper e produttore discografico italiano. La sua carriera inizia così…

Com’è nato tutto?

Luca Imprudente, in arte Luchè, nasce a Napoli nel 7 gennaio 1981 e cresce nel quartiere Marianella

Marianella
Marianella è una località del comune di Napoli, situata nel quartiere Piscinola, nell’area nord della città. Con i suoi tredicimila abitanti, è una delle zone relativamente meno congestionate di Napoli. Nel quartiere sono presenti fenomeni di disagio legati ad un livello di disoccupazione non indifferente e ad uno scarso sviluppo della rete infrastrutturale, specialmente nell’ambito del trasporto pubblico, che ne limitano le prospettive di sviluppo. Nell’ottobre 2012, Marianella è stata teatro dell’agguato di camorra che coinvolse il giovane Lino Romano, totalmente estraneo alla vita della criminalità organizzata. In quel periodo ci sono stati 3 morti in 7 giorni nel quartiere e solo grazie all’intervento delle istituzioni e forze dell’ordine si è evitato il peggio. Tuttavia, sono partiti dei progetti di recupero urbanistico che, unitamente ad alcuni tentativi in ambito culturale, rappresentano segnali di un rinnovato interesse da parte delle istituzioni locali.

Marianella è un quartiere di Napoli molto difficile, il rapper nel suo libro ci spiega che a soli 9 anni ha visto un omicidio e che a quei tempi a Marianella stava il coprifuoco perché era pericoloso uscire dopo un certo orario.

Nasco a Napoli il 7 gennaio 1981, vicino al mare, nel quartiere di Chiaia, però ci stiamo troppo poco perché me lo possa ricordare.
In precedenza, i miei genitori vivevano in una mansarda alla Stella, perché mio padre è originario della Sanità e anche mia madre è del centro storico. Lui era ingegnere e lavorava come assistente in uno studio, poi con Tangentopoli l’edilizia si fermò completamente, e quando con mia madre ebbero l’opportunità di essere assunti come professori alle scuole medie accettarono e ci trasferimmo in via Emilio Scaglione, a Marianella. Perciò l’unica cosa che vedo durante la mia infanzia sono i tetti di Napoli Nord.
È lì che comincia tutto.
Alle elementari vado a Capodimonte. Poi, frequento le medie alla Giovanni Verga e lo scientifico allo Sbordone. Sono i primi anni di apertura della metropolitana collinare che collega la periferia Nord al quartiere benestante del Vomero. Iniziai a frequentarlo perché alcuni miei amici di classe abitavano lì. Prima era difficile per noi ragazzi di periferia arrivarci. Ci andavamo per fare shopping o per uscire la sera, ma se non avevi un motorino dovevi prendere il pulIman, come capitava molto spesso a me. È una cosa che ho sempre odiato, ma allora non avevo alternative.
Gli anni successivi all’apertura della metropolitana furono disastrosi per i distinti abitanti del Vomero. Si credono una razza superiore per condizione economica ed educazione, parlano italiano, ti snobbano, dicono “giù Napoli” riferendosi alla città. Non avevano fatto i conti con la furia selvaggia dei ragazzi di periferia che, soprattutto il sabato e la domenica, andavano a farsi un giro li e, come dei pazzi fuggiti dal manicomio, vedevano per la prima volta una realtà a loro sconosciuta perché, fino a qualche mese prima, troppo lontana da raggiungere.
Ogni weekend si registrano risse, rapine, vetrine dei negozi distrutte, casino fino a tardi nelle strade, gruppi di ragazzini di Napoli Nord che approcciano i più tranquilli coetanei del Vomero e li picchiano, li sfottono, li umiliano, con la loro forza prevaricatrice.
Era una sorta di vendetta contro chi è nato privilegiato e in un ambiente più avanzato. La cosa va avanti per anni, fino a quando non ci troviamo più gusto. Smettiamo.

Ho una personalità forte, nonostante il mio carattere un po’ bipolare che, a momenti molto bui di depressione, ne alterna altri di euforia. Pur non avendo mai raggiunto una stabilità definitiva, ho comunque portato avanti le mie idee, affrontando gli ostacoli dovuti alle mie insicurezze e ai miei dubbi.

Luchè e la sua vita a Londra

Luchè, intorno ai vent’anni, si trasferì a Londra con il desiderio di costruirsi una vita migliore. Affascinato dal mondo degli affari e mosso da una forte voglia di riscatto, tipica di chi non ha mai avuto molto nella vita, iniziò a lavorare in modo ingegnoso per guadagnare denaro. Tra le sue attività, una delle più conosciute fu quella di vendere prodotti che, seppur non corrispondenti esattamente a ciò che apparivano all’inizio, rappresentavano comunque una forma di business che attirava l’attenzione dei londinesi. A volte, spacciava abiti cinesi per firmati italiani, cercando di ottenere il massimo da ogni transazione. Sebbene queste pratiche non fossero sempre lecite, erano il riflesso di una determinazione feroce di emergere, alimentata da un desiderio di riscatto e da una forte ambizione.

Poi dopo anni insieme a Corrado apre una pizzeria napoletana a Londra

Il rapporto con l’Italia mi ha fatto sentire inferiore, come se noi non fossimo stati all’altezza di partecipare alla festa di fine anno. Ecco perché voglio il potere, voglio diventare il numero uno per vendicarmi, voglio guardarli in faccia quando non potranno negare la mia superiorità artistica. lo vivo per questo, devo vincere a tutti i costi.

Come iniziano i Co’Sang

Luchè inizia la sua carriera nel 1997 insieme all’amico Ntò: i due fondano – con Denè e Dayana il collettivo Co’Sang. A Napoli diventano subito famosi e iniziano – nel 2005 – a stampare il loro primo album Chi more pe’mme che li farà conoscere a livello nazionale. Nel 2009 pubblicano il loro secondo album Vita Bona

Il genere di musica che emerge dalle canzoni di Luchè è ovviamente il rap.

Luchè inizia la sua carriera da solista

Il 14 febbraio del 2012 il rapper prende la sua strada e inizia a lavorare come solista, facendo uscire nel giugno dello stesso anno il suo album L1 che al suo interno contiene collaborazioni con i Club Dogo, Marracash ed Emis Killa. Due anni più tardi esce L2, il suo secondo album. Anche qui vanta collaborazioni importanti come quella con Clementino, Achille Lauro e Marracash. Il suo terzo disco, Malammore, viene pubblicato nel 2016, nel 2018 esce invece Potere e nel 2019 Potere(Il Giorno Dopo)

In fondo al cuore, però, so che un giorno le cose cambieranno: sento una vocazione, come una voce che continua a ripetermi che fa tutto parte del destino, che devo solo vivere e fare mio ogni singolo giorno, ogni singola esperienza, per poi poterla raccontare a chi di noi non ne sa niente.

I suoi ultimi album sono Dove Volano Le Aquile pubblicato nel 2022 e nel 2023 Dove Volano Le Aquile Vol.2

Durante il periodo con i Co’ Sang i temi preferiti sia di Luchè che di Ntò erano quelli legati alla povertà e alla criminalità nei quartieri più brutti di Napoli, come Marianella e Scampia. Nella carriera da solista c’è stato uno spostamento verso tematiche sempre legate alla strada ma più condivisibili da tutti gli ascoltatori italiani, più introspettive e meno descrittive sempre riguardo la criminalità, aggiungendo la descrizione delle situazioni relative all’amore, all’ambizione e all’appartenenza

Per un lungo periodo della mia vita ho smesso di credere: era diventato tutto inutile, una lunga fase di depressione durante la quale nulla aveva più valore.
Ho provato una fortissima sensazione di vuoto, come se stessi vivendo una punizione, come se ogni minuto del mio tempo fosse li per pugnalarmi, facendomi amare cose che inevitabilmente avrei perso. Non avere controllo sul futuro mi uccide, la paura di amare qualcosa o qualcuno per poi perderlo mi spezza come se fosse già successo. Mi accade spesso di provare sensazioni determinate da avvenimenti mai accaduti. È come camminare con l’ombrello in mano in una giornata di sole, temendo che piova. Lo so, è paradossale ma purtroppo non comando le mie emozioni.